"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 23 giugno 2011

Dall’Osservatorio Acimit considerazioni sull’innovazione (e sulla dimensione)



Lo scorso 20 Giugno vi è stato l’osservatorio annuale dell’ACIMIT, l’associazione degli industriali costruttori di macchine tessili.
Nel suo intervento introduttivo il presidente, Sandro Salmoiraghi, ha sottolineato come un importante traguardo da raggiungere per superare la crisi sia quello di crescere dimensionalmente per potersi internazionalizzarsi. Piccolo, dunque, non è più bello.
Il vicepresidente di Confindustria, Bonomi, ha dato poi la ricetta per  realizzare questa “medicina”: fare rete, associarsi tra aziende per uno scopo comune come compromesso per raggiungere “massa” critica senza che l’imprenditore corra il rischio di perdere il controllo dell’azienda.
Nella tavola rotonda successiva due interventi sono stati di rilievo. 

lunedì 20 giugno 2011

Quattro passi di sviluppo

di
Francesco Zanotti


Amici imprenditori, smettete di pensare alle riforme. La situazione politica attuale impedisce, sia a livello nazionale che internazionale, di realizzarle. Ed anche se potessero essere realizzate non vi sarebbero utili. Vi lascerebbero, forse e se fossero realizzate davvero subito, di sopravvivere fino a che … non si scoprirà davvero che il re è nudo. Che l’attuale economia non può riprendersi: deve essere cambiata

Mi spiego.

Amico imprenditore, immagina questo percorso. All’inizio anche solo due passi …

Il primo passo: o sei in una stanza che ha il sapore del cielo o trascini faticosamente la tua esistenza aziendale. Oppure sei una via di mezzo: un leone, ma vecchio ed in una savana rinsecchita; un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro, una “aurea mediocritas”.
Più banalmente: operi in un mercato nel quale sta crescendo la possibilità di produrre cassa e tu sei il più forte di quelli che ci operano? Oppure nel tuo mercato sta scemando sempre più velocemente la possibilità di produrre cassa e tu non sei così forte?.

lunedì 13 giugno 2011

Intervista Lando Maria Sileoni Segretario Generale FABI


Continuiamo il viaggio alla ricerca di un'alleanza tra banca e impresa, foriera di un nuovo sviluppo, coinvolgendo uno stakeholder importante del mondo bancario: il sindacato e, in particolare, il più grande sindacato autonomo del settore.
Mi ha concesso una chiacchierata Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani.

Sono stimolato all’incontro dalla lettura di un editoriale scritto dallo stesso Sileoni pubblicato sia sul sito del sindacato che sulla loro rivista La voce dei bancari.
Il richiamo al dirigere “il flusso di risparmio non verso usi speculativi, ma verso utilizzi ed obiettivi che privilegino la produzione e l’investimento durevole “  e all’ “Aprire all’impresa” come dovere, seguito dal legittimo interrogativo “ma come?” mi predispongono ad una chiacchierata con una persona che pur essendo rappresentante di un sindacato così importante sembra  meno  incline alla contrapposizione e più predisposto al confronto e all’analisi costruttive.


Martinoli: Quale è il giudizio del suo sindacato sullo stato complessivo del sistema bancario e che ruolo pensa debba avere nello sviluppo delle PMI e dei territori?

Santa Margherita, il Vescovo, la Sony e le conoscenze di strategia

di
Francesco Zanotti

Ieri In prima pagina sul Sole 24 vi era un articolo di S.E. Rev.ma Mons. Bruno Forte,  Arcivescovo di Chieti e Vasto. Ma cosa c’entra con il Convegno di Santa Margherita e, di più, con la Sony e le conoscenze di strategia d’impresa? C’entra per tutti coloro che hanno voglia di costruire un nuovo sviluppo non solo sostenibile, ma etico ed estetico.

Comincio dalle parole dell’Arcivescovo. Ne faccio una lettura laica, ovviamente sminuendone il significato, ma basta ed avanza. Se, poi, qualcuno ci volesse aggiungere Dio …

Le parole dell’Arcivescovo, allora. Citate non proprio alla “letterissima”, ma credo fedelmente, con una aggiunta di cui dirò dopo.

giovedì 9 giugno 2011

Debiti sovrani e privati insostenibili

di
Francesco Zanotti


Tre titoli su Sole 24 Ore di oggi: “Anche da Fitch allarme debito USA” di Daniela Roveda, “Berlino vuole allungare le scadenze sui bond” di Beda Romano, “Draghi: no alla ristrutturazione (del debito greco)” sempre di Beda Romano.

Poi una storia di debito privato. Un’ impresa che ha negoziato una ristrutturazione di un debito di 220 milioni di Euro, nell’anno in cui ha fatturato 150 milioni di Euro con un piccolissimo utile di 450 mila Euro. E impegni nei conti d’ordine di circa 70 milioni.

Poi il pensiero alla montagna di debiti che hanno non tanto le grandissime imprese, quando le PMI.

lunedì 6 giugno 2011

Draghi … sistemicamente “biased”: apriamo un dibattito! Parte seconda


di
Francesco Zanotti

Per rispondere alla domanda con cui ho chiuso il post precedente (la prima parte del mio Commento sulle Considerazioni Finali del Governatore della Banca d’Italia 2011) aggiungo un’ opinione.
Stamattina su Affari e Finanza appare un articolo di denuncia/proposta di Marco Panara.
La denuncia  è breve perché i problemi sono noti. Le soluzioni caldeggiate sono quelle proposte dal Governatore della Banca d’Italia nelle sue “Considerazioni Finali”.
Otto obiettivi per la riforma dello Stato e cinque obiettivi di competenza delle imprese. Dei primi ho già detto nel post del 1 giugno 2011. Gli altri, di competenza delle imprese, appunto, sono: dimensione troppo piccola per le imprese, la proprietà famigliare molto spesso chiusa all’inserimento di manager, l’internazionalizzazione, il patrimonio insufficiente.


Guardiamoli da vicino. Il riferimento è al nostro imprenditore con problemi impellenti di liquidità: quelli che portano al fallimento ed alla dispersione di immensi patrimoni imprenditoriali.

mercoledì 1 giugno 2011

Draghi … sistemicamente “biased”- Parte prima

di
Francesco Zanotti


Il riferimento, ovvio, è all’Assemblea della Banca d’Italia di ieri. Ed alle “Considerazioni finali” del Governatore Mario Draghi.

Il giudizio che mi sento di esprimere è fondato su conoscenze diffuse di “sistemica”. Usando conoscenze avanzate di sistemica si potrebbe dire molto di più. Ma voglio fermarmi al noto e consolidato.

Il mio giudizio è: le proposte del Governatore hanno senso all’interno della realtà sistemica nella quale vive. Non nella realtà sistemica (i solo spazi competitivi) nelle quali vivono le imprese.

Provo a spiegarmi.