"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 29 agosto 2011

Io piccolo imprenditore normale e Steve Jobs


di
Francesco Zanotti



Si, sono sempre il piccolo imprenditore medio, lavoratore e non eroe del cronaca e del gossip . Non compro Generali, Mediobanca o RCS. Non faccio parte di nessun salotto buono, ma frequento ancora il bar del paese.

Un amico del bar l’altra sera mi ha chiesto: “Voi industriali state chiedendo mille aiuti. Ma Steve Jobs, che ha più liquidità del Governo degli Stati Uniti (che, pure, batte moneta), mica ci è riuscito con le agevolazioni fiscali. Ci è riuscito perché ha inventato cose nuove. Perché non lo imitate?”

lunedì 22 agosto 2011

La zappa, il coraggio e la conoscenza strategica


di
Francesco Zanotti

Questo post è indirizzato a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo del nostro sistema di PMI perché sono convinti che esso sia essenziale per lo sviluppo economico-sociale complessivo. In primis, gli imprenditori. Ma poi anche, almeno, le banche e i sindacati.

Ma non è un documento piagnucoloso, come è di moda di questi tempi. E’ un documento per uomini “liberi e forti”. Che hanno coraggio e passione per lo sviluppo economico sociale complessivo.

mercoledì 17 agosto 2011

Io piccolo imprenditore normale

di
Francesco Zanotti

Mi immagino di essere un piccolo imprenditore “medio”. Non rappresento qualche eccellenza specifica, non sono uno degli imprenditori alla moda che vivono di interviste, di calcio e di gossip. Io e la mia gente siamo onesti lavoratori dotati di una professionalità normale. Da anni facciamo un mestiere che (ce ne accorgiamo, mica siamo tonti) sembra sempre meno interessare. Forse siamo troppi, forse il mondo è cambiato troppo … non so (e magari qualcuno ci aiutasse, aiutasse ciascuno di noi, non qualche media alla Trilussa, a capire …), sta di fatto che io sto vivendo una crisi di liquidità che sta peggiorando mese dopo mese.

martedì 16 agosto 2011

Evoluzione “naturale” di una impresa e costruzione della competizione


di
Francesco Zanotti

Il nostro competere non è indifferente: costruisce la competizione che poi ci uccide. L’importanza dei modelli e delle metodologie di strategia d’impresa (la strategia d’impresa si dovrebbe progettare usando questi modelli e questa metodologie) sta, innanzitutto, nel farci comprendere questa dinamica “contro intuitiva” della auto costruzione di quella competizione. Quella auto competizione che tutti considerano, erroneamente, come sinonimo di libero mercato. Un mercato, invece, non è competizione, ma è un mare quantistico , (cioè autonomamente attivo, energeticamente inesauribile) di potenzialità.
In questo momento ferragostano di pausa propongo una riflessione su questo stranissimo tirarsi la zappa sui piedi che abbiamo definito “Ciclo di vita del valore”. Vi sono molti modelli di “Cicli di vita”, ma questo è radicalmente “opposto” a tutti gli altri. Mentre tutti gli altri considerano il ciclo di vita frutto dell’evoluzione dell’ambiente, la nostra proposta considera la costruzione e la successiva degenerazione del mercato completamente autocostruita. E questo cambia radicalmente la gestione strategica, proponendo conclusioni “incredibili”. Il futuro di una impresa è completamente prevedibile, ma è completamente ribaltabile. Se una impresa si lascia andare al gioco della competizione, allora seguirà il percorso di declino previsto dal ciclo di vita del valore. La stessa impresa potrà sfuggire da questo destino quando vorrà, progettando la costruzione di nuovi mercati.

martedì 9 agosto 2011

Ma come si costruisce un nuovo sviluppo?


Una mattina di domenica (11 ottobre 2009) sul Sole 24 ore …

Ma perché riprendere un vecchio testo? Per dimostrare che, purtroppo, nel progettare un nuovo mondo non abbiamo fatto alcun passo avanti … E per provare a riproporre visioni, passi possibili.
Torniamo a quella mattina, a quel testo. Lasciate stare l’autore: ha importanza la sua tesi, non il suo nome. Mettendo il nome si rischierebbe di non poter discutere della tesi. Che è profondamente “conservatrice”. Quindi: costruttrice di crisi. Ad essa vorrei contrapporre una contro tesi da lasciare alla riflessione ed al dibattito (è pubblicata anche sul nostro sito) di coloro che hanno voglia di compromettersi per costruire sviluppo.
                                                        

lunedì 1 agosto 2011

Grandi onde che ritornano …

di
Francesco Zanotti


Sarà un post brevissimo che si concluderà con un annuncio.

Il post. Sul Sole 24ore di ieri ho letto l’opinione di un imprenditore che sta tornando a casa. Dopo l’ondata della dislocazione produttiva, sta iniziando l’ondata del “Torna a casa Lessie”. Le ragioni del ritorno? “Ma perché in Italia trovo manodopera e tecnici (forse non vi è più differenza tra le due categorie) molto più qualificati”.
Domanda: ma non lo si poteva sapere prima? Altre domande: ma quanti guai strategici e sociali genera seguire onde e riflussi? Le banche non hanno nulla da dire ai risparmiatori dei quali amministrano i depositi nell’aver applaudito alla moda della localizzazione e nell’applaudire ora al ritorno? Ma come è possibile che la nostra imprenditorialità (mediamente e salvo eccezioni, ovviamente) si sia ridotta a seguire onde e riflussi?