"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 24 maggio 2012

Pandora al contrario


di
Francesco Zanotti

La società industriale ha aperto un Vaso di Pandora al contrario. Un vaso che sta spargendo intorno a noi immense risorse di futuro: domande, conoscenze, opportunità.
Sono così tante, splendide e promettenti che lasciano attoniti.
Proviamo a discernere qualche stilla tra queste praticamente infinite risorse.



La voglia di nuovi prodotti e servizi.
Le persone nelle società occidentali cominciano a stufarsi (quasi affetti da una noia da abbondanza) dei prodotti e servizi che propongono le imprese che in questa società sono nate e prosperano. Il caso archetipale è quello dell’auto che dovrà subire non solo una evoluzione tecnologica, ma anche la sua funzione d’uso dovrà cambiare radicalmente.
Le persone delle società in via di sviluppo non sono ancora affette da noia da abbondanza, ma sta diventano evidente che i loro bisogni igienici, per mille ragioni, non potranno essere soddisfatti attraverso i prodotti e servizi tipici della società industriale. Tra queste ragioni ve ne sono anche di molto “hard”. Ad esempio: la carenza delle materie prime e delle immense quantità di energia necessarie a produrre i manufatti tipici della società industriale
Ma quali nuovi prodotti e servizi? Un grande domanda che apre un grande spazio progettuale.

I primi prototipi di nuovi manufatti.
In ogni dove si sta cominciando a costruire prodotti “morbidi”. Innanzitutto polifunzione, poi componibili a desiderio dell’utilizzatore e quasi dolci a tatto. Immaginiamo il camminare in questa direzione. Prendere in mano uno dei prodotti della società industriale è come prendere in mano un oggetto eterogeneo alla mano: freddo, spigoloso duro. Immaginate di prendere in mano, invece, oggetti caldi, senza spigoli e morbidi. Il prenderli in mano diventa molto simile allo stringere la mano di un uomo o della natura per compiere insieme passi nella Storia.

Nuove modalità di produzione.
Parallelamente ai primi vagiti dei nuovi prodotti, e non a caso, stanno nascendo nuove modalità per produrli e per generare l’energia che serve ai processi produttivi. Sistemi di fabbricazione “locale”, al limite “casalinghi”. Si pensi solo alle stampanti 3d che, in qualche modo, permettono a tutti una artigianalità spinta. Fatta soprattutto di fantasia, inventiva passione perché la competenze manuale è affidata agli stessi sistemi di fabbricazione locali che contengono anche la necessaria intelligenza ingegneristica.

Nuovi materiali e nuove  tecnologie
Credo che non sia necessario dettagliare quali nuovi materiali e quali nuove tecnologie perché se ne sta parlando diffusamente. Forse è il caso di dire che queste nuove tecnologie e questi nuovi materiali permettono davvero di immaginare i manufatti e le modalità di produzione che ho provato a descrivere.

Il desiderio e la necessità di un nuovo patto con la Natura.
Se percorrete il pezzo di autostrada che da Milano va a Bergamo potete avere una percezione “fisica” della estrema eterogeneità tra la natura artificiale costruita dalla società industriale e la Natura. E’ una eterogeneità che non ci piace: cerchiamo la Natura “vera” appena possiamo. E’ anche una eterogeneità che non è più sostenibile: la natura artificiale sta diventando così invasiva che sta distruggendo il tessuto stesso (l’ecologia) della Natura.
Il vecchio patto tra l’uomo (uomo solo Faber) e la Natura vera (l’uomo costruisce una natura artificiale, usando la Natura come materia prima e deposito rifiuti) sta diventando distruttivamente predatorio.
E’ necessario, allora, costruirne un nuovo patto (tutto da immaginare) tra Uomo e Natura. Che non può essere il banale costruire una società artificiale “sostenibile”, ma che deve costruire un cammino di co-evoluzione tra Uomo e Natura.

Nuovi attori economici.
Il modello della monolitica impresa industriale orientata all’efficienza ed al profitto sta lasciando il posto a nuovi soggetti ed a nuove logiche: dal no profit, alla scoperta di nuovi tipi di valori, alla partecipazione non concessa, ma necessaria.

Nuovi movimenti.
I tradizionali attori politici, monopolisti del gioco democratico, stanno lasciando il posto a galassie evolutive di movimento nei quali si maturano gli ologrammi della società futura.

La disponibilità di nuove conoscenze.
A “fondamento” (strumento per pensarle, parlarne, coagularle nel progetto di una nuova società) di tutte le risorse di futuro vi è lo sviluppo di una vera e crescente ondata di nuove conoscenze.
Partendo dal profondo (visto che si sta parlando di “fondamenti”): sta emergendo una nuova scienza che propone una visione del mondo completamente diversa da quella della scienza classica. Una visione del mondo costruttiva, comunitaria, dal sapore molto più umano e profondo. Una nuova scienza capace di rompere quel dualismo con le scienze umane che ha caratterizzato la scienza classica. Una scienza che costruisce conoscenza come opera d’arte e lascia immaginare nuovi percorsi di creazione della conoscenza e della realtà che permettano di costruire la nuova società prossima ventura come una vera e propria opera d’arte sociale.

Tutti questi segni di futuro sono tutte risorse per costruire un nuovo mondo.
Ma noi non le vediamo. Invece di lasciarsi guidare da loro per costruire un nuovo mondo ci crogioliamo nel guardare la crisi di quello vecchio. Ci rammarichiamo perché non funziona più e cerchiamo disperatamente di aggiustarlo.
Ma il vaso di Pandora al contrario non smette di sommergerci di segni di futuro … Ed è chiaro che questi segni di futuro chiedono ed offrono una nuova società. E si trasformano in minacce sempre più intense per il vecchio mondo.

Perché siamo così autolesionisti?
Perché non vogliamo guardare quel vaso che erutta futuro? Aspettiamo forse che il futuro sia uscito completamente per trovare nel fondo quella speranza che ci permetterebbe di vederlo? Attesa vana: la speranza sta uscendo insieme ad ogni soffio di futuro … quando il vaso sarà oramai vuoto ci saremo persi sia il futuro che la speranza per guardarlo.
Lo siamo a causa del fatto che né conosciamo né utilizziamo la nuova visione del mondo e la nuova scienza che sono le risorse che stanno generando gli altri segni del tempo futuro e che ci possono permettere di trasformarli in cieli nuovi ed una nuova terra.

Ma, come possiamo smetterla di voler a tutti i costi dimostrare che un bicchiere che si sta riempendo sempre di più sia vuoto?

Semplice: dobbiamo smettere di piangere e voler aggiustare il passato, dobbiamo avere fame di futuro, immergendoci in quella nuova conoscenza che oggi trascuriamo, affaccendati a difenderci da quella crisi che, in fondo, è generata proprio dal trascurare la nuova conoscenza

Nessun commento:

Posta un commento