"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 22 agosto 2012

Continuiamo a considerare le banche come istituzioni …



di
Francesco Zanotti

Poi non lamentiamoci se così si comportano.
Leggo un articolo su il Sole 24 Ore di oggi (pag. 22) dove un esperto di McKinsey indica le strategie che le banche devono seguire per controbilanciare l’effetto delle nuove regolamentazioni sul bilancio. Il discorso sembra scorrere liscio e promettente:  “l’aspetto più importante è il ridisegno del modello di business”.
Poi si va a vedere che significa. E si trova la solita ricetta: ridurre i costi ed aumentare i ricavi, ma, rigorosamente, continuando a fare lo stesso mestiere di prima.
Se, poi, questo significa che i mutui devono costare di più, non fa niente. Tanto la gente li sottoscrive lo stesso ... vero? Se questo poi significa buttare fuori della gente, non fa niente. Tanto le persone sono esecutori di procedure manuali e non detentori di conoscenze e relazioni …
E’ la stessa ricetta, così semplicistica (ed anche un po’ ipocrita) che vale anche per il pizzicagnolo sotto casa.
Io credo che ridisegnare il modello di business voglia dire fare delle cose diverse dal passato. Diverse diverse. Per esempio, una banca può diventare catalizzatrice dello sviluppo di un nuovo sistema economico. Per far questo, però, deve fornire non solo risorse finanziarie, ma anche risorse cognitive ai nostri territori. Deve diventare produttrice di nuove risorse cognitive perché le risorse cognitive esistenti non bastano… Ovviamente deve anche ridisegnare l’organizzazione, ma non in termini di eliminazione, ma di valorizzazione di strutture e risorse. Il punto di partenza di un nuovo ragionare strategico dovrebbe essere costituito dal riconoscere la sua primaria responsabilità verso l’innovazione economica e sociale.
In questo modo certamente riuscirebbe ad aumentare i ricavi. E si accorgerebbe che ridurre i costi è una stupidaggine. La strategia del ridurre i costi ed aumentare i ricavi vale solo per istituzioni immutabili. Ma non per imprese costruttrici di sviluppo. E’ sbagliata, impraticabile anche per il pizzicagnolo sotto casa. In una strategia di rivoluzionario sviluppo ci si deve porre l’obiettivo che i costi aumentino di molto, anche se in misura inferiore ai ricavi. Perché è necessario arrivare ad una diffusa partecipazione al maggior valore prodotto.

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