"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 4 ottobre 2012

EBA, banche e conoscenze strategiche


di
Francesco Zanotti

Oggi tutti i giornali sono pieni di resoconti e commenti sull’ultimo rapporto EBA.
Sembrano tutti sorpresi da fenomeni che sono evidenti da anni.

Ripropongo un post del mese di luglio dove si preannunciava quello che ora sta emergendo. Ma dove si proponeva anche una via di sviluppo che, oggi, tutti sembrano ignorare.

Sembra ignorarla in particolare Federico Fubini che, sul Corriere, invece di concludere la sua analisi con una proposta, (credo dovremo tutti chiedere a gran voce che nessuna analisi si permetta di non finire con una proposta) la conclude quasi con una minaccia “Adesso molti di questi prestiti (a famiglie ed imprese) si stanno trasformando in sofferenze …. Un bivio in più che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi anni.”.

Caro Fubini, scrivevo su questo stesso blog il 21 luglio di quest’anno …

“Tutti sanno che una parte significativa (20-30 % .. oltre?) dell’attuale sistema industriale non riesce a, come si dice, a “stare sul mercato”.
Questo significa, innanzitutto, che le sofferenze sono destinate a breve ad aumentare ben al di là di quanto permetterebbe il patrimonio delle banche.
I concetti tradizionali di valutazione del rischio sono inutili. Il problema non è come evitare rischi. Il problema è come fronteggiare la crisi di coloro ai quali i crediti sono già stati concessi.
La soluzione esiste. Le banche devono dotarsi di strumenti di valutazione dei Progetti d’Impresa. Questi stessi strumenti devono, contemporaneamente, essere capaci di stimolare una nuova progettualità d’impresa.”

Aggiungo e specifico: questi strumenti sono costituiti dalle conoscenze e dalle metodologie avanzate di strategia d’impresa. Non mi riferisco ovviamente alla vecchia cultura strategica della “competizione”.
Vogliamo evitare questo bivio e sostituirlo con una larga strada di sviluppo? Basta diffondere queste conoscenze e metodologie a banche ed imprese.

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