"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 15 luglio 2013

Finanza o conoscenza?

di
Francesco Zanotti


Tutti parlano di come far arrivare risorse finanziarie alle Imprese. Intendendo le famose PMI.
E se fosse un obiettivo fuorviante?
Innanzitutto vi è dietro l’ipotesi che si tratti di finanziamenti di sopravvivenza o finalizzati a generiche innovazioni tecnologiche o internazionalizzazioni da venditori di spazzole. Con tutto il rispetto per i venditori di spazzole, se queste sono belle ... Ma per funzionare questo tipo di finanziamenti deve continuare all’infinito perché il nostro sistema di PMI (salvo eccezioni) non produce qualcosa che ha una sua autonomia di mercato.
Cosa servirebbe? Banalmente conoscenze  e metodologie di strategia d’impresa.
Praticamente. Se date una occhiata ai Business Plan delle imprese quotate scoprire che sono banali budget di continuità. Come se fossero budget di Istituzioni. Perché chi le dirige è incapace? No, certo. Perché usa, per progettare il futuro strategico dell’impresa, schemi cognitivi poveri. Generando progetti di banale continuità.
La soluzione alla crisi sta nel fornire schemi cognitivi più ricchi alle grandi imprese, banche etc.. In questo modo potranno avviare processi di sviluppo realmente innovativi che creeranno un Business Ecosystem all'interno del quale si potranno sviluppare popolazioni di PMI.

Oppure, fornire le stesse conoscenze a reti di PMI che non potranno mai funzionare senza nuovi schemi cognitivi comuni che le guidino non a cercare di fare meglio quello che hanno sempre fatto. Ma a cambiare il mondo.

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