"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 25 luglio 2013

Manifesto degli economisti sgomenti. Ovvero: la conoscenza non conta nulla

di
Francesco Zanotti

E’ uscito in Francia nel 2010. E’ stato firmato da più di settecento economisti.
Sostengono che:
non è vero che i mercati finanziari sono efficienti
 non è vero che i mercati finanziari favoriscono la crescita economica
non è vero che valutano correttamente la solvibilità degli Stati
non è vero che l’aumento del debito pubblico è frutto di una spesa eccessiva
non è vero che è necessario tagliare la spesa pubblica per ridurre il debito
non è vero che il debito pubblico scarica il peso dei nostri eccessi sui nostri nipoti
non è vero che bisogna rassicurare i mercati finanziari per finanziare il debito pubblico
non è vero che l’Unione Europea difende il modello sociale europeo  
non è vero che l’euro è uno scudo contro la crisi
non è vero che la crisi greca ha portato a un più forte governo dell’economia europea

Naturalmente, oltre alle critiche, il manifesto contiene anche proposte.
Ora non è detto che occorra prendere per oro colato quello che dicono. Ma certamente è scandaloso che di queste tesi neanche se ne parli. Da Draghi a Letta, a Saccomanni, a tutti coloro che appoggiano l’attuale Governo fondano, tranquillamente, anzi con enfasi ed afflati etici, la loro azione sul considerare vere le cose che questi settecento “sgomenti” sostengono essere false.

Come si fa a non chiedersi: cui prodest?

2 commenti:

  1. E' evidente che la crisi economica attuale è pilotata da interessi di parte e che questi interessi hanno un fine ultimo che è la crescita di nuove economie emergenti, il collasso di quella occidentale, la possibilità di acquisire il controllo di importanti aziende nelle aree di crisi nonché il controllo politico oltre che finanziario dei Paesi in crisi attraverso il ricatto del debito.

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