"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 1 agosto 2013

Marchionne e la “non conoscenza” … diffusa

di
Francesco Zanotti

“Non conoscenza” è una espressione strana, ma funziona meglio di “ignoranza”. Indica che qualcosa non si conosce, senza aggiungere tutti quei meta significati negativi sulla persona che sono sempre ingiusti.
Perché legata a Marchionne? Perché la sua convinzione che sia difficile lavorare in Italia è dovuta ad una visione primitiva del binomio strategia/organizzazione. Se accettasse di apprendere ed usare le conoscenze strategico-organizzative (e le conoscenze che derivano dalle scienze naturali ed umane) che si sono sviluppate negli ultimi decenni penserebbe esattamente il contrario: che l’Italia è il luogo dove si può fare impresa nel modo più avanzato del mondo.
Facciamo qualche esempio. La ideologia strategica di Marchionne è quella della società come competizione. Suggerirei la lettura di un libro, tra l'altro non recentissimo (1996), ma sconosciuto a tutti coloro che idolatrano la competizione, non comprendendo che la competizione è generata dal competere: The death of competition di J.F Moore, edizioni Wiley.
La sua ideologia organizzativa è quella del “World Class Manufacturing System” di Toyota. Ora, oltre che sembrarmi poco “competitivo” copiare i concorrenti, basterebbe leggere gli scritti di Morelli, Damasio, Edelman, Vitiello e moltissimi altri per capire quanto questo sistema di produzione sia organizzativamente primitivo.
Purtroppo questa “non conoscenza” è abbastanza diffusa perché anche la replica del Ministro Giovannini si è ben guardata di citare queste conoscenze.

Che fare? Non so … forse attendere che la situazione sia ancora più grave per sperare che la nostra classe dirigente apra finalmente il Dossier “Conoscenza”.

1 commento:

  1. Da "La Scienza Della Vita" di Fritjof Capra
    ... il significato originario del termine "autorità" non è "potere di comandare", bensì "una solida base per la conoscenza e l'azione". In questo senso, quando abbiamo bisogno di una solida base di conoscenza, possiamo consultare qualche testo di un'autorità in quel determinato ambito del sapere; e quando abbiamo qualche grave malattia, cerchiamo un dottore che sia considerato un'autorità in quel particolare campo della medicina... Le origini del potere, quindi, si trovano in posizioni di autorità, definite sul piano culturale, sulle quali la comunità faceva affidamento per la risoluzione dei conflitti e le decisioni su come agire in modo saggio ed efficace. Detto in altri termini, la vera autorità consiste nel mettere gli altri in condizioni di agire bene

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