"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 3 dicembre 2013

Credit crunch e risorse cognitive 1

di
Francesco Zanotti


Ancora una volta il Sole 24 Ore denuncia il fenomeno del Credit Crunch. Ma le soluzioni latitano. Ci si limita a chiedere, superficialmente, più credito. E ci si dimentica di chiedersi: ma le imprese lo meritano questo credito? Si parla dello strumento dei mini bond, ma le aziende hanno progetti da farsi finanziare?
Da molto tempo proponiamo una soluzione “cognitiva” a questo problema. Riporto da un post passato: “La sfida è sulla qualità del progetto di sviluppo strategico che le imprese chiedono di finanziare. Un progetto che occorre aiutare le imprese a sviluppare e che i fornitori di risorse finanziarie devono imparare a valutare. Per far questo occorre buttare sul tavolo un insieme di nuove “risorse cognitive” che sono costituite dalle conoscenze e metodologie di valutazione strategica”.
Ora vogliamo inaugurare una serie di post che illustreranno quali risorse cognitive bloccano lo sviluppo e con cosa è necessario sostituirle.
La prima risorsa cognitiva da cambiare è l’ideologia della competitività.
Ricercare “competitività” è come essere allo stadio e guardare una partita. Gli spettatori sono seduti ed hanno una decente visione del campo. Ad un certo istante qualcuno inventa una mossa competitiva brillante: si alza in piedi. A seguito della sua mossa competitiva vede meglio, ma per tre secondi. Dopo quei tre secondi si alzano tutti e tutti vedono esattamente come prima. Tranne che sono più scomodi.
Se ci abbandoniamo alla illusione della competitività finiamo in una posizione scomodissima. Una sempre più feroce battaglia di prezzo che distrugge la capacità di produrre cassa di tutti coloro che competono.

L’alternativa? Il primo passo è quello di cercare di vedere i Segni dei tempi Futuri che stanno emergendo intorno a noi e che offrono mille suggerimenti per nuovi prodotti, servizi, modalità di produzione e di erogazione, un nuovo patto con la Natura. Questi Segni sono la materia prima per costruire nuovi progetti d’impresa. Perché la Associazioni Imprenditoriali non costruiscono e distribuiscono ai loro associati un “Libro Bianco dei Segni dei tempi Futuri”? Perché non lo fanno le Banche o le Camere di Commercio?

Nessun commento:

Posta un commento