"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 17 febbraio 2014

Credito sì, credito no …

di
Francesco Zanotti


Non rischiamo di farne una battaglia ideologica e sociale.
La prospettiva di fondo è semplicissima: va dato Credito a chi lo merita.
Ma il problema è che oggi le banche non hanno strumenti per capire chi merita credito.
Infatti, il parametro fondamentale per decidere se una impresa merita credito o no è la sua capacità di produrre cassa nel futuro. Nel futuro, non nel passato.
Gli attuali sistemi di rating valutano molte cose (anche la capacità di generare cassa), ma guardano al presente. E se guardano al futuro, lo fanno proiettando il presente nel futuro. E’ vero che fanno “analisi di sensibilità” per capire fino a che punto il presente proiettato è solido. Ma non basta! Il presente proiettato può essere diverso dal futuro non per qualche percentuale ma radicalmente diverso.

Il problema è che gli strumenti per capire come sarà il futuro di una impresa ci sono. E sono le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa. Soprattutto quelle più avanzate. Allora il nostro appello è ai ceti professionali e alle banche perché si accostino a queste conoscenze e metodologie. Oggi, in un mondo in profondo cambiamento, nessuno dispone di tutte le conoscenze necessarie a svolgere il suo compito ma, allo stesso tempo, non si rischia di legare il giudizio della propria professionalità al non avere nulla da imparare. Risultato: nessuno vuole imparare cose nuove.

Ma chi deve insegnare? Dire che si vuole insegnare non comporta, automaticamente, l’affermare di essere più bravo di chi deve apprendere? Ecco il punto cruciale: no! Insegnare non vuole dire mettere in discussione la professionalità altrui.
Vuol solo dire (e può dare un contributo di innovazione solo chi è in grado di fare questa affermazione) andare da qualcuno e, nel caso specifico, dirgli: guarda io ho investito molte risorse nel cercare di mettere insieme una sintesi delle migliori conoscenze e metodologie di strategia d’impresa a livello internazionale. Tu hai il compito di agire e non di ricercare. Allora ti faccio un servizio: ti metto a disposizione quello che ho scoperto. Perché rifiutare questo servizio che permette di fare un salto di qualità nelle capacità valutative?

Ma se si usano queste conoscenze, si scopre che le imprese che meritano credito sono quelle che hanno un progetto strategico alto e forte. Perché è solo questo tipo di progetti che possono far in modo che le imprese tornino a produrre cassa. Si scopre, però, che sono sempre meno le imprese che hanno un progetto strategico davvero alto e forte.
Allora quelle stesse conoscenze e metodologie di strategia d’impresa diventano lo strumento per valutare la qualità dei Business Plan. Diventano lo strumento per costruire un Rating dei Business Plan (del Progetto Strategico). Poiché questo Rating è “trasparente” (cioè gli imprenditori ne comprendono la ratio) esso, allora, è anche uno strumento di stimolo alla progettualità strategica. Non si limita ad assegnare un giudizio, ma, se il giudizio è negativo, indica anche dove il progetto strategico va migliorato.
E qui il nostro appello va ad altri tre ceti professionali: i Commercialisti, gli Avvocati d’affari e gli Advisor finanziari. Signori oggi sono  indispensabili anche per voi le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa. Le ristrutturazioni del debito, i passaggi generazionali, le operazioni di capitale o l’emissione di titoli di debito devono essere supportare da un Piano Strategico alto e forte che si doti di un Rating che dimostra quanto sia alto e forte.  


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