"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 7 marzo 2014

Da dove vengono le bolle …

di
Francesco Zanotti


Lo stimolo che ha fatto precipitare le mie riflessioni sul tema delle bolle è un articolo di Morya Longo sul Sole 24 Ore di oggi dove descrive il rally dei mercati finanziari concludendo con un commento scettico su una convinzione della Yellen “Non vedo  bolle nei principali asset finanziari”.
La paura che ogni vivacità dei mercati finanziari nasconda una bolla è il tema dell’articolo.
Per capire se la paura è fondata è, però, necessaria una teoria delle bolle.
Allora mi ci provo a proporla. Sono ovviamente, solo primi passi …
Utilizzo una teoria sistemica nota, ma mai usata (a quanto ne so) per spiegare le dinamiche dei mercati finanziari: la teoria dei sistemi auto-poietici.
Essa ci rivela che ogni sistema, che abbia confini definiti, si sviluppa seguendo una propria logica interna che non traspare all'esterno. A mano a mano che la crescita prosegue il sistema diventa sempre più incomprensibile all'esterno. Fino a che nessuno chiede conto al sistema del senso della sua identità, il sistema continua a crescere. Quando qualcuno chiede conto ... il senso del sistema esplode. La crescita del sistema si rivela una bolla vuota di senso.

Come usare questa teoria nel caso delle bolle?
Guardiamo al mondo delle obbligazioni aziendali. Oggi è un mercato chiuso, come tutti i mercati finanziari. Nel senso che il valore delle obbligazioni (come degli altri titoli) è determinato da logiche interne al mercato finanziario. Prevale la logica dell’analisi tecnica. Nessuno si preoccupa del “sottostante” del titolo, che è quello che gli dà senso: la capacità di generare cassa della società che ha emesso obbligazioni. Fino a che questa capacità non si perde, il valore delle obbligazioni può continuare a dipendere dalle logiche interne (domanda ed offerta) al mercato azionario. Quando la società perde la sua capacità di produrre cassa la gente comincia a farsi domande non più sul valore di mercato del titolo, ma sul valore reale del sottostante. Scoprendo che, mentre nel mercato obbligazionario si scambiavano titoli il cui valore era determinato dalla domanda e dall'offerta in quel mercato, il valore del sottostante stava sparendo. E si scopre che il re è nudo, che un bulbo di tulipano non può valere un palazzo, che le obbligazioni di quella grande azienda sono carta straccia.
Come prevenire le bolle?
Tornando ad una nuova analisi fondamentale. Investiamo nel vero valore del sottostante. Nel mercato obbligazionario: investiamo cercando di capire la capacità futura di generare cassa delle imprese che emettono obbligazioni. Questa futura capacità di generare cassa la si legge solo nei Business Plan delle imprese che emettono obbligazioni.
Quello che vale per il mercato dei bond aziendali, vale anche per gli altri tipi di mercato? Io penso di sì, ma sarà oggetto delle mie prossime ricerche.


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