"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

sabato 2 agosto 2014

FIAT sugli altari. Ma siete sicuri?

di
Francesco Zanotti

Oggi tutti giornali esaltano la FIAT. La sua fusione con Chrysler è stata una operazione industriale non finanziaria. E declinano … Ora la FIAT serve il mercato globale, produce globalmente, si riposiziona nella fascia alta del mercato, aumenta l’efficienza produttiva …
Tutto bene? Forse salvo due domande.
La prima: e se a me non interessasse più l’auto come mezzo di trasporto individuale? Se non interessasse anche ad un numero rilevante di altre persone? Cioè: immaginate che gli acquisti di auto complessivi di auto diminuiscano ed appaiano altre modalità di trasporto individuale. Cosa accadrebbe non solo alla FIAT, ma a tutti i produttori di auto che rimangono convinti che il mercato debba crescere continuamente?

La seconda domanda. Cosa  accadrebbe se qualche concorrente di FIAT decidesse di abbandonare l’organizzazione del lavoro attuale che viene giudicata il meglio, tanto da definirla “World Class Manufacturing” ed usasse la attuali conoscenze scientifica, psicologiche, sociologiche ed antropologiche per sviluppare una nuova modalità di governo delle organizzazioni che potesse anche costruire e diffondere una nuova filosofia del trasporto individuale?

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