"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

domenica 7 settembre 2014

Un piano italiano per l’Ecofin?

di
Francesco Zanotti


Oggi Carmine Fotina sul Sole 24 Ore parla di un piano italiano per l’Ecofin di Milano che deve servire a finanziare le strafamose PMI.
Fatto di mille componenti, con la star minibond.
Mi permetto di ricordare che i mezzi dovrebbero essere ispirati al fine. Troviamo pure mille canali di finanziamenti, ma chiediamoci anche cosa andiamo a finanziare. Andiamo a finanziare sopravvivenza di imprese che non sanno produrre cassa o andiamo a finanziare progetti di sviluppo alti e forti?
Nei prossimi giorni pubblicheremo una nostra ricerca dove esaminiamo a che fini sono state usate le risorse che le imprese hanno raccolto attraverso l’emissione di minibond. Il risultato è preoccupante.
La nostra opinione è che si parla di risorse finanziarie, ma si dovrebbe aggiungere anche l’attenzione alle risorse cognitive. Servono conoscenze e metodologie di strategia d’impresa attraverso le quali le imprese si dotano di progetti di sviluppo alti e forti e gli investitori (a qualunque titolo investano) possano valutare la qualità dei progetti di sviluppo che le imprese chiedono di finanziare.
Attraverso le risorse cognitive si scelgono i fini, le risorse finanziarie sono strumentali al raggiungerli.
Nello stesso piano si parla della necessità di un network di servizi per supportare le PMI nell'accesso alle nuove forma di finanziamento (i minibond sempre nel cuore). Ma si pensa solo alla riduzione dei costi e non si dice, positivamente, in cosa consiste.
Noi stiamo creando questo network, che non ha solo l’obiettivo di ridurre i costi, ma di attivare e valutare progettualità strategica, rischiando in proprio.
Come deve essere questo network di servizi?
Deve disporre di una capacità di investimento diretto. E deve disporre di metodologie di progettualità e di valutazione strategica, oggi non presenti sul mercato. Deve cioè disporre, come dicevamo, di risorse finanziarie e risorse cognitive: non si possono disgiungere le due tipologie di risorse.
Deve, poi, disporre di servizi di due diligence patrimoniale, economica, finanziaria e legale.
Da ultimo, deve occuparsi del collocamento e dell’eventuale quotazione dei titoli emessi dalle PMI.


Nessun commento:

Posta un commento