"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 9 marzo 2015

Falso in bilancio o povertà in Business Plan?

di
Francesco Zanotti


Il falso in bilancio è oggi argomento di dibattito. Prevalgono gli accenti politici (serve a colpire il mio nemico politico?) o giustizialisti (finalmente i cattivi privilegiati la pagano), ma è giusto che se ne parli.
Occorrerebbe, però, perché è molto più grave, parlare anche di un altro “reato”: la povertà in Business Plan.
“Reato” solo etico perché sarebbe follia pensare davvero di usare la leva penale per stimolare la creazione di Business plan alti e forti. Ma reato gravissimo. Disporre di un Business Plan burocratico o non averne punto è la via migliore (in una società in rivoluzionario cambiamento) per tarpare le ali al futuro.
Anche una impresa disastrata può essere rimessa in piedi. Ma una impresa che dice, implicitamente o esplicitamente, di voler rimanere ancorata al suo passato, certamente non avrà futuro.
Se, poi, l’impresa è grande e importante ad avere Business Plan banali, allora il danno non è solo verso gli azionisti, ma verso tutta la collettività. Se, infine, l’impresa è quotata, allora si tratta di una vera e propria “truffa etica”. Davvero non facciamo intervenire il penale, ma gli azionisti dovrebbero smetterla di pagare stipendi alti e forti a manager che sanno produrre solo Business Plan banali e debolissimi.



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