"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 18 agosto 2015

Piano Juncker e imprese bancabili


di
Francesco Zanotti


 Il Sole 24 Ore, in un articolo a forma Isabella Bufacchi, fa il punto sul Piano Juncker.
Ad oggi l’unica impresa italiana a beneficiarne è l’acciaieria Arvedi. Ovviamente poco anche per un Piano (quello di Juncker) che rischia di essere troppo piccolo.
Ma lo si può usare più intensamente, per quello che può dare? Certamente sì. Ma, e qui siamo alle solite, solo per imprese bancabili.
Ma quali sono le imprese bancabili? Quelle che hanno una storia positiva alle spalle, un reputazione da “establishment” e più grosse sono meglio è.
Cioè sono bancabili imprese “tradizionali”.
Questa scelta strategica è scellerata. Infatti, le imprese tradizionali in un mondo che cambia sono le più rischiose. Sono bancabili oggi. Ma i soldi vanno restituiti domani. E, checché ne dica il poeta, “del doman” una certezza c’è: che sarà radicalmente diverso da oggi. Quindi il fatto di essere bancabile oggi non offre alcuna garanzia sul fatto di restituire i soldi ricevuti a prestito.

Occorre allora spostare il discorso sul domani. Le imprese da finanziare oggi sono quelle che saranno bancabili domani. Esse possono essere sia bancabili oggi, ma anche no! Il discriminante non deve essere “bancabili oggi o no”. Ma è l’avere un Piano di sviluppo alto e forte che le faccia produrre cassa domani.

Nessun commento:

Posta un commento