"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 11 agosto 2016

Facebook: uno degli ultimi dei del vecchio mondo

di
Francesco Zanotti

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Il Sole 24 Ore di oggi riporta la notizia che Procter & Gamble non farà più spot dedicati a specifici segmenti di consumatori su Facebook. La ragione? Non funzionano. Nonostante il grande investimento fatto da Facebook per riuscire a costruire target per messaggi mirati.
Questo fatto evidenzia, in termini generali, il problema della tenuta a lungo termine di un business che si fonda solo sulla pubblicità.
Ma se approfondisce il discorso il problema assume letteralmente dimensioni epocali.
Innanzitutto rivela una evidenza che nessuno vuole vedere: il sistema di prodotto di consumo che oggi offre la società industriale interessa sempre meno. Fate pubblicità fin che volete, ma non siamo più disposti a comprare le quantità di prima dei prodotti oggi disponibili e non siamo più disposti a pagarli ai prezzi del passato.
Allora progettiamo nuovi prodotti. Certo, ma proprio ponendosi  questo obiettivo si scopre che il modello delle esigenze non funziona. Le persone non hanno esigenze precostituite da scoprire. Hanno quasi infinite potenzialità di esigenze che tocca agli imprenditori, attraverso un dialogo progettuale con i clienti (che non sono consumatori, ma persone) fare precipitare in esigenze reali. Non si tratta di manipolazione, ma della costruzione di un nuovo sviluppo sociale complessivo.
Se questo è vero, allora il problema non è solo un investimento sbagliato di Facebook. Il problema è che la logica stessa della pubblicità non ha senso. In questo senso Facebook rischia di essere uno degli ultimi dei del vecchio mondo.
Ma potrebbe anche non essere così. Infatti, oggi la sfida non è inventare e comunicare. Occorre riprogettare.
I social media potrebbero essere utilissimi. Ma usati nell’ottica della progettualità e non della pubblicità. Ce la faranno i vecchi dei a diventare nuovi dei?



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