"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

venerdì 14 ottobre 2016

Le opportunità del dopo Brexit per Milano: l'avvicinamento di economia e finanza

di
Luciano Martinoli


E' stata da poco lanciata una iniziativa che propone di far diventare Milano la City dell'eurozona. Il programma, accessibile al sito di "Select Milano", è ambizioso (ospitare le attività di clearing in euro e la creazione di un distretto finanziario) così come pure "sfidanti" sono le attività promosse per rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla sua realizzazione (abolizione Tobin Tax, ripensamento tassa sul capital gain, decreto sul rientro dei cervelli e altro).
Dunque un'attività a tutto campo che vede coinvolti stakeholder locali (comune di Milano, Regione Lombardia, Camera di Commercio, ecc.), nazionali (Ministeri, Parlamento) e internazionali (London stock Exchange, operatori della City). Un lavoro importante da effettuare con interlocutori internazionali e in modalità credibile che avrà ovviamente una notevole ricaduta per Milano e l'Italia in termini di sviluppo complessivo.
Il nostro auspicio è però anche un altro.
L'Italia è il secondo paese manifatturiero dell'Europa intera, zona euro e non. La finanza, da questa e l'altra parte dell'oceano, ha preso da tempo un deriva autoreferenziale che l'ha portata a sganciarsi dal sottostante economico dal quale pure dovrebbe alimentarsi. La crescita di Milano finanziaria, e lo spostamento di attività della finanza dal paese che l'industria non la fa più da decenni, potrebbe ricreare quei ponti interrotti che tanto danno stanno facendo sia all'uno (le periodiche bolle finanziarie) che all'altro settore (il debito di "ossigeno", capitali, per le attività economiche).
Da questo punto di vista sosteniamo il progetto nella speranza che possa realizzare i suoi obiettivi "challenging".




Nessun commento:

Posta un commento