"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

mercoledì 1 marzo 2017

Il cigno nero delle banche

di
Francesco Zanotti

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Questo post vuole essere una lettera aperta al sistema dei media, ai Sindacati, agli Organi di controllo, alle Autorità politiche ed agli uomini di buona volontà. Per informare che nessuno si vuole occupare della redditività del sistema bancario. Si fa finta che bastino aumenti di capitale. E allora accadrà che la redditività delle banche andrà continuamente peggiorando e, quindi, gli aumenti di capitale si dovranno susseguire gli uni agli altri a spese della collettività e a danno di tutta l’economia. Un cigno nero gigantesco appare all’orizzonte.

Uso l’immagine del cigno nero perché oramai è diventata di uso comune.
Contrariamente, però, a tutti gli altri cigni neri, che compaiono all’improvviso, questo, molto più grande di molti altri, ce lo stiamo costruendo con le nostre mani. Il cigno nero è presto descritto: le banche sostanzialmente si rifiutano di fare piani per ricostruire la redditività perduta. E questo non è socialmente accettabile.
Ma, andiamo con ordine. Tutti sanno che una impresa in crisi riesce a sopravvivere se i Soci (o il mercato finanziario) immettono capitale. Ma tutti sanno altrettanto bene che, perché questo capitale non si sprechi, l’impresa in questione deve avere un piano per aumentare la sua redditività rispetto ad un passato che l’ha vista “mangiarsi" il capitale. E, ovviamente, prima si valuta il piano di redditività di una impresa e poi si decide se aumentarne il capitale. Nessun azionista accetterebbe di mettere prima i soldi e poi, forse, di parlare della redditività dell’impresa.
Per le banche accade, invece qualcosa di anomalo (è questa cosa che costruisce il grande cigno nero). Anzi, accade esattamente il contrario: prima chiedono di essere ricapitalizzate e, poi … Ecco, neanche poi si preoccupano di fare piani per aumentare la loro redditività perduta.
Forse questo accade perché le banche non sono imprese come le altre (ma allora perché vogliono considerarsi imprese e non più alberi della foresta pietrificata di lontana memoria?). Infatti la collettività è costretta a fornire loro capitale, anche contro voglia, per evitare guai peggiori, di tipo sistemico. Ma, proprio per questo, la collettività dovrebbe chiedere alle banche piani di redditività. Non è accettabile che le banche si facciano forti del fatto che tanto i soldi glieli dobbiamo dare in ogni caso e, quindi, non vogliono fare la fatica di fare Piani di redditività.
Ma dai, mi si dirà, le banche certamente definiscono piani di redditività, li chiedono addirittura anche ai clienti …Vi garantisco che non è vero! Siamo andati ad analizzare i piani di redditività delle banche commerciali vigilate dalla BCE. Abbiamo scoperto che circa la metà non rendono disponibili piani di redditività recenti. E le altre presentano piani di redditività che non contengono praticamente nulla di significativo. In più, esistono banchieri che dichiarano esplicitamente che è inutile fare piani di redditività perché la redditività delle banche dipende da fattori fuori dal controllo della banca stessa. Qui potete accedere ad una sintesi della nostra ricerca.
A questo punto il lettore si chiederà perché le banche non vogliono fare piani di redditività … Ecco non voglio imbarcarmi nell’immaginare strani complotti. Penso che la spiegazione sia semplice: non li fanno o li fanno incerti e insufficienti perché non hanno né scienza né esperienza nel fare piani di redditività. La cultura delle banche è, da sempre, patrimoniale e non reddituale.
Di fronte a questa situazione, che vogliamo fare? Continuare a non vedere, non sentire e non parlare del fatto che le banche chiedono soldi senza curarsi di dire come faranno a non esser costrette a chiederne ancora in futuro? Vogliamo continuare a coltivare l’illusione che intervenga Giove pluvio a costruire le condizioni che permettano alle banche di recuperare la loro redditività senza fare nulla? Vogliamo, invece, forse, attendere la prossima stagione di capitalizzazioni a spese della collettività per intervenire? Penso che non sia dignitoso fare alcuna di queste cose.

Allora ho provato a scrivere questa lettera aperta perché, almeno, si inizi a dibattere il tema del perché, in pratica, le banche non si vogliono occupare della loro redditività … Forse non riuscirò ad attivare nessun dibattito, ma almeno, quando questo cigno nero sarà così grande che ci calpesterà tutti,  cioè tutta la collettività dovrà sottoporsi ad un nuovo salasso per ricapitalizzare nuovamente le banche, mi prenderò una soddisfazione e tutti i vantaggi conseguenti del poter dire: l’avevo detto … Lo so, è triste consolazione, ma che volete farci …

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